il punto di Pagliaro

CAMBIA PAOLA E RBC,  LA FINE DI UN FALSO IDILLIO

La resa dei conti dei giorni scorsi tra le liste di Rete dei beni comuni e Cambia Paola che hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Enzo Limardi, è la dimostrazione della crisi che attraversano i movimenti civici dove confluiscono istanze diverse senza una ben definita identità.

di Alessandro Pagliaro

La capacità di tenere uniti soggetti ed esperienze multiformi, senza condivisioni di valori, non ha retto alla prova dei fatti. Più marcatamente a sinistra la collocazione di Cambia Paola, si è rivelata inconciliabile con quella di Rbc, poliedrico raggruppamento senza coordinate politiche.

Per parte sua era stato lo stesso Limardi, nel pieno della campagna elettorale a rimarcare l’equidistanza tra destra e sinistra della sua alleanza. Parole che avevano fatto sobbalzare più di un militante impegnato a chiedere voti, per l’ardire di questa visione incolore.

Progressismo etereo, obbiettivi municipalistici di limitata portata, orizzonti ristretti, hanno fatto di questa esperienza una coalizione dal pensiero “debole”. Tutto ciò non significa sminuire  la forza attrattiva che si è sprigionata nel periodo di propaganda per acquisire più consensi possibili nella ristrettezza del campo occupato dai maggiori contendenti, ma voler riportare alla realtà quello che nei proclami non si è riuscito a realizzare. D’altronde le prime avvisaglie di una coesistenza non facile si erano avute con alcune “spregiudicate” iniziative volte a contrastare gli avversari, e in particolare il sindaco vincente Perrotta.

Una campagna elettorale tutta rivolta contro il centrosinistra, e per niente dura con Ferrari, al ballottaggio ha generato un accorciamento delle distanze tra i due competitor rimasti in gara. Soltanto 400 sono stati i voti di differenza, che hanno ridotto di molto il divario registratosi al primo turno. Segno evidente che il travaso, a conti fatti verso Ferrari è avvenuto in maniera sostanziosa anche dalle parti dello schieramento di Limardi.

Calcolo premeditato, indicazioni di voto mirate a sovvertire il risultato acquisito da Perrotta, hanno “destabilizzato” lo scenario che ha fatto emergere inconfessabili verità e rumorosi silenzi. Ora tutti i nodi sono venuti al pettine e la guerra di comunicati tra Cambia Paola e Rbc, ne è  la più lampante dimostrazione. Se chiarezza ci deve essere, soprattutto nei confronti degli elettori, dopo le discutibili dimissioni da consigliere comunale di Enzo Limardi, allora è meglio che Cambia Paola riprenda il suo percorso di sinistra, e che la Rete dei beni comuni continui a svolgere  il suo ruolo di variegato raggruppamento locale.

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