La fobia dei like

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Scrivi del cimitero di Paola, della vetustà in cui si trova e in cui resterà dopo l’annullamento della gara che l’avrebbe dovuto affidare a privati, e l’opinione pubblica legge ma non si esprime. Non lo fa pubblicamente.

2700 visite in 24 ore.

Scarsa interazione, a parte un paio di faziosi stantii.

Quante volte è capitato di esimervi dal commentare o dall’aggiungere un like al post di un “amico”? Perché succede?

La strategia del mi piace su Facebook è sotto osservazione da qualche anno.

Mi piace, ma non metto mi piace così non capisce che sto stalkerando.

Mi piace, ma non metto mi piace perché non voglio dargli visibilità.

Mi piace, ma non metto mi piace perché non c’è nessun mi piace al suo post. E io non voglio passare per scemo/a.

Mi piace, ma non metto mi piace perché non ho capito che ha detto.

Mi piace, ma non metto mi piace perché questo secondo me è di Forza Italia/Comunista.

Mi piace, ma non metto mi piace perché il mi piace non significa niente. Ciò che è importante è il contenuto e chi corre dietro ai mi piace è malato, come quello che si fa i selfie.

Mi piace, ma non metto mi piace perchè qualcuno potrebbe infastidirsi.

Tante altre ragioni ci saranno dietro la ritrosia comune ai più, di far sapere che approvi. O che non approvi aggiungendo un commento critico.

Il valore aggiunto dell’informazione sui social è l’interazione diretta tra chi scrive e chi legge, se questo manca l’obiettivo non è stato raggiunto.

PaolaOggi ha voluto piantare un seme dell’alternativa, del possibile e dell’imprevisto, nel tentativo di far germogliare nella testa delle persone nuovi stimoli. L’ambizione è alta, ce ne rendiamo conto, perciò, ogni volta che stimoliamo la coscienza critica di chi legge, la sensazione è quella di averlo fatto in barba alle avversità politiche e mediatiche … E in barba ai mi piace.

L’intento è duplice, SCRIVERE VERITA‘ e/o SEMINARE DUBBI.

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