Piani strategici approvati senza che nessuno li abbia potuti studiare: PSC e Piano Protezione Civile

Continuano i consigli comunali folcloristici, anche quando gli argomenti sono seri. PSC e Protezione Civile approvati da una sparuta rappresentanza comunale tra le ire della minoranza.

Piano Strutturale Comunale approvato senza cambiare una virgola. Cosa sarà successo in questo periodo di transizione tra l’annullamento e l’approvazione di un Piano identico al precedente? Ne vedremo delle belle attraverso la radiografia che necessariamente verrà fatta sull’operato di un Ufficio tecnico comunale ultimamente troppo sollecito nello svolgimento delle proprie funzioni.

“I lavori del consiglio si snelliscono nelle commissioni, siccome noi non vogliamo prendere lezioni da lei signor presidente – dichiara il consigliere Falbo – per come dobbiamo svolgere il nostro ruolo, la lezioncina ce la eviti e invece diciamo, sì DICIAMO, e cambio anche il tono, NELLA COMMISSIONE SFIDO CHIUNQUE A DISCUTERE E A GUARDARE TAVOLE CHE RIGUARDANO IL PSC, 24 ORE PRIMA DEL CONSIGLIO COMUNALE … NON MI PRENDO LA RESPONSABILITA’ DI VOTARE QUALCOSA CHE NON CONOSCO, LO DEVO A ME STESSO E A CHI MI HA MANDATO QUI IN QUESTA AULA, MI VERREBBE VOGLIA DI VOTARVI CONTRO MA PER RISPETTO ALL’ASS. DE CESARE E AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PROGETTO DEMOCRATICO SI ASTERRA’ DALLA VOTAZIONE”.

Piano Strutturale Comunale e Piano di Protezione Civile approvati dalla sola maggioranza. I consiglieri Falbo, Anselmucci e Cassano si sono astenuti dal votare non avendo potuto studiare l’argomento in sole 24 ore – STRANO TEMPISMO, STRANA FRETTA PREELETTORALE -.

Ferrari e Logatto assenti si sono lamentati per la ormai consolidata prassi del presidente del consiglio Di Natale, di convocare, appunto, i consigli comunali di mattina.

Sono state chieste “sospensive” prima del voto di approvazione, di 5 minuti, poi di 30. Falbo: “In commissione sono stati evidenziati i problemi sollevati ma non sono stati chiariti. Non crediamo che bastino 30 minuti per capire un argomento così delicato”. Il consigliere Falbo continua: “non vogliamo rallentare l’iter ma il piano che ci chiedete di approvare non lo conosciamo, troppo poco tempo per studiarlo, 24 ore non sono bastate”.

 

Il Piano di Protezione Civile del Comune di Paola è stato approvato ma tante sono le implementazioni che necessitano per tutelare la cittadinanza.

Purtroppo si continua ad assistere a consigli comunali in cui non si conoscono gli argomenti trattati ma non bisogna essere tecnici per capire, e non bisogna neanche essere nella maggioranza per conoscere a fondo la necessità che ha un Comune di dotarsi, questo sì, di un piano di protezione civile. Anche se lacunoso.

Paola Oggi ricorda che basterebbe cercare sul sito della Protezione Civile per apprendere che è un documento in continuo aggiornamento, che deve tener conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi. E’ infatti risibile l’approvazione congiunta di due Piani, quello di Protezione Civile dipende (anche) dal PSC.

Un piano di emergenza è l’insieme delle procedure operative di intervento per fronteggiare una qualsiasi calamità attesa in un determinato territorio.

Il piano d’emergenza recepisce il programma di previsione e prevenzione, ed è lo strumento che consente alle autorità di predisporre e coordinare gli interventi di soccorso a tutela della popolazione e dei beni in un’area a rischio. Ha l’obiettivo di garantire con ogni mezzo il mantenimento del livello di vita” civile” messo in crisi da una situazione che comporta gravi disagi fisici e psicologici.

Struttura del piano. Il piano si articola in tre parti fondamentali:
1. Parte generale: raccoglie tutte le informazioni sulle caratteristiche e sulla struttura del territorio;
2. Lineamenti della pianificazione: stabiliscono gli obiettivi da conseguire per dare un’adeguata risposta di protezione civile ad una qualsiasi situazione d’emergenza, e le competenze dei vari operatori;
3. Modello d’intervento: assegna le responsabilità decisionali ai vari livelli di comando e controllo, utilizza le risorse in maniera razionale, definisce un sistema di comunicazione che consente uno scambio costante di informazioni.
Obiettivi del piano. Un piano per le operazioni di emergenza è un documento che:
assegna la responsabilità alle organizzazioni e agli individui per fare azioni specifiche, progettate nei tempi e nei luoghi, in un’emergenza che supera la capacità di risposta o la competenza di una singola organizzazione;
descrive come vengono coordinate le azioni e le relazioni fra organizzazioni;
descrive in che modo proteggere le persone e la proprietà in situazioni di emergenza e di disastri;
identifica il personale, l’equipaggiamento, le competenze, i fondi e altre risorse disponibili da utilizzare durante le operazioni di risposta;
identifica le iniziative da mettere in atto per migliorare le condizioni di vita degli eventuali evacuati dalle loro abitazioni.

È un documento in continuo aggiornamento, che deve tener conto dell’evoluzione dell’assetto territoriale e delle variazioni negli scenari attesi. Anche le esercitazioni contribuiscono all’aggiornamento del piano perché ne convalidano i contenuti e valutano le capacità operative e gestionali del personale. La formazione aiuta, infatti, il personale che sarà impiegato in emergenza a familiarizzare con le responsabilità e le mansioni che deve svolgere in emergenza.
Un piano deve essere sufficientemente flessibile per essere utilizzato in tutte le emergenze, incluse quelle impreviste, e semplice in modo da divenire rapidamente operativo.

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PaolaOggi ha trattato l’argomento qui.

CONSIGLI COMUNALI A PAOLA

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