LA SIGNORINA 5STELLE CHE “FARA’ LE PULCI” A MARIO DRAGHI

Non abbiamo avuto il tempo di prendere il nome della sconosciuta deputata del M5Stelle che, impavida e sprezzante del ridicolo, ha preso la parola nel dibattito alla Camera sul programma di governo di Mario Draghi. Ha farfugliato ovvietà comuni ad altri interventi “Grillini”, orientati più alla propaganda che all’ analisi dei problemi, ed alla fine del garrulo intervento ha ammonito Draghi sul futuro che lo aspetta, garantendogli che gli “farà le pulci” lungo tutto il percorso del suo governo. Non è dato sapere quanto Draghi si sia preoccupato.

Concita De Gregorio, editorialista di Repubblica, parlando della variegata composizione culturale della deputazione grillina, ha osservato che qualche problema ce l’ha chi, da commesso in un negozio di biancheria intima, grazie ai clic sulla piattaforma Rousseau, si è trovato a fare il legislatore e a dover valutare il programma di governo di Mario Draghi. Ma nella comunità politica dei 5stelle 1 vale 1 e, quindi, conoscenza e competenza a parte, Draghi non fa eccezione.

Non sappiamo di che cosa si occupasse la signorina che ha ammonito Draghi prima di essere eletta in parlamento ma buon senso e consapevolezza dei propri limiti avrebbero dovuto suggerirle di passare la mano a qualcun altro/a meno sprovveduto/a. Inconsapevolmente si è consegnata al folklore di questa anomala legislatura figlia dei vaffa che, mirati alla “pancia” degli italiani, hanno fruttato ai 5Stelle quasi 300 fra deputati e senatori.

Ancora più folkloristico, si far per dire, il capogruppo 5Stelle al senato, Ettore Licheri, che al vertice del suo intervento e della sua elegante e raffinata oratoria, ha ammonito Draghi assicurandogli che il Movimento gli avrebbe “rotto le scatole “passo passo che il governo porta avanti il suo programma. Lo ha ripetuto due volte, volendosi assicurare che a Draghi non fosse sfuggito il monito. Ovviamente le cronache non si sono preoccupate di riportare quanto Draghi si sia rattristato per il monito del senatore Licheri.

E’ il caso di precisare che il folklore del dibattito non si limita alla deputata e al senatore dei 5Stelle perché notevoli e numerosi sono stati gli interventi, da parte dei vari partiti rappresentati, meritevoli di un blob a futura memoria.

Tutto questo per dire che in democrazia va bene che 1 valga 1 ma senza prescindere da quanta conoscenza, competenza, sapere, sensibilità istituzionale, cultura di governo, capacità di esprimersi, civiltà di linguaggio può distinguere uno dall’altro. Bastava osservare le espressioni, stupite ma controllate, dei ministri tecnici vicini a Draghi, abituati a tavoli internazionali dove ci si esprime in inglese e i protocolli sono rigidi, per cogliere la svolta che rappresenta, sotto il profilo della forma e dello stile istituzionale, l’arrivo di Draghi e dei tecnici da lui chiamati a collaborare. Anche la portavoce che siederà a Palazzo Chigi al posto di Casalino, viene dalla tecnostruttura più collaudata di Banca d’Italia. A suggello di quanto cambierà, con grande sgomento dei talk show, nella comunicazione del governo valga quanto affermato direttamente da Mario Draghi:” Si parlerà soltanto quando si avrà qualcosa da dire”. Auguri di buon lavoro, presidente e, comunque vada, solo per questo, grazie di cuore.

 

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