Cambia Paola

Cambia Paola e Rete dei Beni Comuni ai ferri corti

TROPPO COMODO – Nota stampa di Cambia Paola.

Apprendiamo dalla stampa che “Rete dei Beni Comuni” considera esaurito il gruppo “Noi per Paola”, prende le distanze da “Cambia Paola” e si dichiara disponibile a nuove alleanze. Il tutto tentando di scaricare – con “motivi” sempre diversi – la responsabilità della “rottura” su “Cambia Paola”.

Orbene, sia detto una volta per tutte: “Cambia Paola” e nessuno dei suoi componenti hanno mai inteso “rompere” alcunché, com’è dimostrato dai toni di tutte le uscite pubbliche, in cui, pur esprimendo disappunto per le dimissioni di Limardi, hanno sempre ribadito la loro collaborazione alla nuova consigliera e l’intenzione di tutelare il programma proposto agli elettori nel 2017. Questo perché non ci è mai piaciuto perdere tempo prezioso: con tutti i problemi che ci sono a Paola non capiamo perché “Rete dei Beni Comuni” si affatichi nella sterile ricerca di “motivi” di divisione fra due movimenti che – collaborando – hanno raggiunto gli importanti risultati della rappresentanza consiliare e dell’istituzione della Commissione “Mare Pulito”.

E allora, poiché non ci sembra molto “moderno” epurare da un gruppo chi esprime delle critiche legittime, ci chiediamo quali siano i veri motivi di questa “rottura” unilateralmente dichiarata da “Rete dei Beni Comuni”.

Poiché abbiamo verificato che molti fra quelli che hanno contribuito al risultato elettorale di “Rete dei Beni Comuni” non erano a conoscenza di tale iniziativa (e neppure delle dimissioni di Limardi), ci chiediamo anche quale “cerchio magico” abbia preso questa determinazione. Ci auguriamo solo che non si tratti di un pretesto per tenersi le mani libere in barba agli impegni presi con gli elettori.

Da un po’ di tempo insistevamo con i nostri “partner” per prendere iniziative più decise sui punti chiave del nostro programma elettorale: l’istituzione di una Commissione trasparenza e partecipazione, l’internalizzazione del servizio idrico e la restituzione del surplus pagato dal 2013 in poi, una seria progettazione del PSC e del piano spiaggia, la creazione dell’ufficio “acchiappafondi”, il miglioramento della vivibilità cittadina, la difesa dell’ospedale, del Tribunale, dei presidi delle forze dell’ordine sul territorio presi di mira da altri “intraprendenti” comuni del circondario. E ci sorprende che tutto questo bailamme sia esploso all’indomani della presentazione a “Rete dei beni Comuni” di un documento che conteneva la riaffermazione di queste priorità politiche e di misure organizzative finalizzate a migliorare la coordinazione dei due movimenti (altro che rottura).

Annotiamo solo che, volente o nolente, la consigliera Cassano occupa il suo seggio anche grazie ai voti determinanti di “Cambia Paola” e dunque non può esimersi dall’ascoltarla e rappresentarla. Troppo comodo prendersi il pallone e dire “non gioco più”.

Al netto dei capricci, la partita è iniziata e dunque tocca portarla a termine. Per questo chiediamo a “Rete dei Beni Comuni” di rivedere le proprie posizioni di chiusura: la politica si fa per costruire e progredire, non per distruggere ed arretrare. Ad ogni modo, qualunque cosa decida di fare “Rete dei Beni Comuni”, “Cambia Paola” intende rassicurare elettori e simpatizzanti che da anni ne premiano impegno e trasparenza: resteremo fedeli al programma sul quale abbiamo ottenuto il consenso dei cittadini e ci adopereremo anche tramite i nostri esponenti nelle commissioni a rispettare il mandato rappresentativo, collaborando con tutte le forze politiche e sociali sinceramente riformiste che hanno a cuore la crescita di questa Città.

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