Come si fa giornalismo a Paola…

 

Come “Il Quotidiano del sud” racconta il paese dei balocchi nella cronaca paolana


E’ evidente ai più che a Paola, da tempo c’è un problema che riguarda il modo di fare informazione a fronte dei principi e delle norme etiche che regolano la professione giornalistica. Accade di rado che un giornalista venga ritenuto diffamato quando riceve giudizi severi per l’arbitrarietà o il malanimo con cui ha dato una notizia ma a Paola accade anche questo.

Le parole sono pietre e quando assumono la forma scritta sono ancora più impegnative perché si materializzano e non sono modificabili. Chi esercita la professione di giornalista e, quindi, ha il compito di informare, deve fare, più di chiunque altro, un uso responsabile delle parole che utilizza e, secondo una scuola di pensiero mai contraddetta, deve sempre disporre, nel suo vocabolario professionale, di termini sostitutivi, equivalenti concettualmente, ma che possono differenziarsi notevolmente se caricano la notizia di effetti subliminali.

Le lotte politiche non è possibile farle dalla posizione di chi dovrebbe informare in forma neutra e oggettiva. Le opinioni devono essere separate dai fatti. La prosa espositiva del giornalista che mette insieme fatti e opinioni distorcendo a propri o altrui fini l’effetto della narrazione, è da condannare.
Aggettivi e avverbi che quotidianamente supportano una tesi o un’altra, sono tipici di un giornalismo che recentemente il Tribunale di Paola ha definito “particolarmente combattivo e connotato di toni accesi”. Quanto sia combattivo e contro chi, il cronista di Paola de “il Quotidiano”, Guido Scarpino, lo sanno bene i cittadini di Paola e i “toni accesi” si materializzano quando, appunto, si abusa di certi termini o considerazioni che esulano dalla notizia.

A breve ci sarà l’occasione per illustrare in un’aula di giustizia, articoli alla mano, come si fa giornalismo a Paola.

Il paese dei balocchi scruta senza esporsi. E quei pochi che lo fanno restano soli. E’ questo il paese dei balocchi, quello in cui si vuol far credere che va tutto bene per mano di giornalisti e portavoce asserviti a questo o a quello. E’ questo il paese dei balocchi, qui va tutto a gonfie vele e se va male non lo diciamo, lasciamo che si espongano altri.

Nel paese dei balocchi non ci sono scandali né crisi di governo, qui è tutto trasparente, accade tutto alla luce del sole.

Nel paese dei balocchi la gioia quotidiana te la da il cronista di lotta e di governo sul giornale di cui dispone che non perde il vizio di personalizzare ogni notizia, di farti credere che è così perché è scritto lì.

Nel paese dei balocchi ci sono tanti allocchi e, tra loro, coloro che fanno finta di niente e che non reagiscono pur di non esporsi alle rappresaglie che puntualmente vengono eseguite a mezzo stampa.

Il cielo è sempre azzurro e c’è sempre il sole
va tutto a gonfie vele e vi troverete bene qui
nel paese dei balocchi

Edoardo Bennato

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