Conoscere per deliberare: Le balle del PD sulla gestione dell’acqua a Paola

Nel corso di un direttivo “fiume” del PD paolano, (guarda il video:Direttivo PD del 20.11.2017) il Presidente del consiglio Di Natale e i suoi (sempre meno) seguaci hanno proposto la riduzione della “tassa” per il servizio idrico paolano.
Sorvoliamo sull’errore grossolano in cui incorre l’ex Presidente f.f. della Provincia quando definisce quella per il servizio idrico una “tassa” anziché un canone per la somministrazione del servizio, per dedicarci alle numerose imprecisioni fuoriuscite dalla riunione.

Di Natale, innanzitutto, non può far finta di non sapere che la Giunta Comunale ha già approvato l’aumento della tariffa confermando le fasce precedenti. Nel provvedimento dell’Amministrazione, inoltre, è stata tolta la riduzione del 50% a chi usufruiva dell’acqua di provenienza della condotta “Ceraselle” perché non potabile.

Il Presidente del Consiglio, poi, risponde negativamente alla domanda di uno dei presenti che gli chiedeva se fosse stato inviato il ruolo del 2012 con la mora. In realtà, quel ruolo, che risale al Perrotta bis, è già stato affidato ad una società di riscossione e presto arriverà nelle case dei cittadini.

E’ una sciocchezza affermare che si propone di effettuare le analisi periodicamente visto che fino a pochi mesi fa le analisi venivano effettuate con una cadenza quindicinale.

La proposta di non far pagare le voci “depurazione e fognatura” a chi non ha l’allacciamento alla rete fognaria è un’altra castroneria udita nelle stanze del Partito Democratico in occasione del direttivo che addirittura parla spropositatamente di restituzione dei pagamenti in eccesso del 2016 il cui rimborso è già previsto in automatico, e senza bisogno del prestigioso intervento di Di Natale, sulla fattura 2017.

Se il PD paolano si fosse documentato adeguatamente, avrebbe evitato di dire corbellerie anche sull’eliminazione della “quota fissa” della fattura che è stata abolita già a partire dalla fattura 2016.

A un certo punto interviene con una timida esposizione anche il vicesindaco, Mar. Cav. Cassano, al quale dobbiamo riconoscere almeno la buona fede, ma che dimostra scarsa consapevolezza dei meccanismi amministrativi quando afferma una serie di inesattezze che vanno dalla mancanza di una giustificazione valida sulla sovrapposizione dei ruoli, più diretta a reperire le risorse per pagare le cambiali elettorali che altro, alla confusione circa l’improbabile affidamento “in house” del s.i.i..
Senza tacere del ruolo irresponsabile del “Comitato di salute pubblica” che ha esortato i cittadini a non pagare l’acqua, salvo smarcarsi completamente dal problema lasciandoli abbandonati in balia dell’imminente recupero coattivo.

Pubblicato da Graziano Di Natale su Lunedì 20 novembre 2017

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