francesco de cesare

FAMILISMO E TRASPARENZA: UN CERTO MODO DI AMMINISTRARE

Era il 19 marzo e sull’albo pretorio una delibera di giunta, che portava la firma dell’assessore De Cesare, favoriva impresa riconducibile al suo ambito  familiare.

Il 26 luglio scorso il comune di Paola ha liquidato i primi 10.000 euro.

Come dichiarato  alla nascita di questo giornale on line, Paola Oggi sarà sempre vigile sull’operato dell’amministrazione in carica, oggi targata Perrotta, perché è dalla conoscenza dei fatti e dei comportamenti che ci si forma una opinione e un giudizio.

La trasparenza degli atti amministrativi è un principio fondamentale della democrazia, al di là del contenuto, del loro valore economico e della loro legittimità.
Conoscere per deliberare è il principio, poi, a tempo e a luogo, i cittadini giudicheranno e decideranno.

Viste le fake news che partono da palazzo S.Agostino e affidate  a Guido Scarpino per colpire sulla pagina che gestisce su “Il Quotidiano” chi non si allinea o critica l’amministrazione Perrotta, Paola Oggi, a difesa della libera informazione basata su fatti e documenti, dà corso a quella campagna di trasparenza che un’amministrazione attenta dovrebbe espletare per legge ma che, pur disponendo di specialisti messi in squadra, preferisce evitare per non dover incorrere in imbarazzanti chiarimenti circa il metodo, il merito e l’opportunità di determinate decisioni.

E prassi consolidata che l’amministratore pubblico deve astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi suoi o di parenti o affini fino al quarto grado.
L’assessore De Cesare avrebbe dovuto essere assente nella deliberazione che interessava la richiesta di contributo presentata dall’Associazione culturale TRI (Tele radio Immagine) Network di cui, com’è noto, è titolare la famiglia di Alessandro De Cesare, fratello dell’assessore Francesco. Con la delibera in questione si è proceduto a erogare il contributo di 20.000 € per la stagione teatrale 2017/2018 dopo l’approvazione del bilancio preventivo 2018. Nella prima delibera apparsa sull’albo pretorio, l’assessore risulta presente, quindi ha contribuito a manifestare la volontà dell’Ente violando l’obbligo dell’astensione o dell’assenza, così come Paola Oggi riportò nell’articolo che segue:

L’assessore De Cesare e il mistero della delibera “con” e “senza” la sua presenza

Il 26 luglio, “considerato che con la delibera di Giunta Comunale n°54 del 08/03/2018, …., si è proceduto all’approvazione della richiesta di concessione di un contributo per la realizzazione della stagione teatrale 2017/2018; … si determina di liquidare in favore dell’Associazione Culturale TRI Network Calabria …, la somma di Euro 10.000,00 quale concessione contributo a partecipazione delle spese sostenute per gli spettacoli teatrali, realizzati nel Cinema Teatro Odeon di Paola a partire dal mese di Dicembre 2017 fino al mese di Aprile 2018 …”. Di seguito la determina.

Determinazione n° 129 del 26 luglio 2018

Lo stesso giorno, con una procedura di acquisto diretto, viene disposto in favore della società Dimedia Srl, di Natasha De Cesare – nipote dell’assessore De Cesare – l’acquisto dei servizi di noleggio delle attrezzature per la stagione estiva 2018 per un importo di 12.000 €. Di seguito la determina.

Determinazione n° 126 del 26 luglio 2018

E’ dato per scontato che il giornalista Guido Scarpino, così attento a rovistare dietro i cartongesso di palazzo S. Agostino per rendere pubblici atti trasparenti che si vorrebbe far passare per “sospetti”, ubbidendo agli ordini o ai desiderata di qualche adepto alla corte di Perrotta che glieli fornisce, non scriverà, come non ha scritto, del deliberato familistico che merita di essere portato a conoscenza dell’opinione pubblica  non perché costituisca scandalo ma come semplice e dovuta informazione. I cittadini valuteranno.

La famiglia dell’assessore De Cesare, a quanto pare, è sovente destinataria di incarichi e prebende riconducibili presumibilmente all’influenza  assessorile esercitata dall’avvocato di famiglia.Tutto sommato De Cesare si è adeguato a una cultura di governo avviata  e ufficializzata dal sindaco in carica che ha disinvoltamente favorito persone vicine a sé. Meno grave perché non c’è  legame parentale effettivo ma indicativo di un metodo. Avendolo potuto fare il sindaco (v. articolo qui), evidentemente la sua corte si sente autorizzata a seguirne l’esempio.

A PROPOSITO DEL CRONISTA DI LOTTA E DI GOVERNO……

Si ha notizia che i dipendenti comunali hanno incassato solo ieri lo stipendio di luglio, ma nessuno si è azzardato a dire nulla per il clima di terrore che si è instaurato al S. Agostino. Non sarà uno scoop – perché Scarpino cerca soltanto scoop dietro i cartongesso – ma la notizia meriterebbe di essere pubblicata.
Per decenza professionale.
O no?

 

 

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