LA PIAZZA E IL PALAZZO

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Fallisce il tentato colpaccio di Di Natale

I maligni sostengono che il colpaccio era stato studiato a tavolino e cioè intestarsi una protesta di piazza cui sarebbe seguito il dissequestro della galleria che collega Paola a Cosenza e che tanti disagi sta creando al grande flusso quotidiano di viaggiatori.

I maligni possono pensare quello che vogliono, noi di Paola Oggi riteniamo che la manifestazione di piazza risponda ad esigenze di propaganda politica soprattutto all’indomani di una disfatta elettorale che ha fatto sparire dalla circolazione tutti i valvassori locali del PD.

Il punto è che, dopo il dissequestro da parte della magistratura, i disagi restano e, a quanto pare, i lavori di messa in sicurezza e di manutenzione dell’intera tratta non sono operazione di pochi giorni o settimane.
I disagi restano e non riguardano tanto il trasporto su rotaia che è problema complesso quanto l’indecente collegamento sostitutivo che viene realizzato con bus.

Il problema, a dire il vero, è antico ed è stato più volte denunciato. I concessionari del trasporto regionale fanno il bello e il cattivo tempo, forti delle protezioni di cui godono nella cittadella regionale. Rifiutano il controllo satellitare, aumentano le tariffe senza che qualcuno gliene chieda conto e dopo aver offerto durante la settimana un servizio da quarto mondo, la domenica si fermano consegnando i calabresi agli “arresti domiciliari”. Bisogna supplire con l’auto privata – chi ce l’ha – e nessuno spiega perché la “mobilità” nella Calabria dei califfati la domenica è sospesa. La lobby dei concessionari del trasporto pubblico è notoriamente potente al punto che non ha mai garantito collegamenti civili e decenti con l’aeroporto di Lamezia ma sorprende che nessuno abbia mai chiesto conto dei costi e della qualità del servizio.

Nemmeno a Di Natale, da consigliere provinciale presidente f.f., è mai venuto in mente di chiedere conto del pessimo servizio offerto da Trenitalia e dai concessionari del trasporto su gomma.
Una mattina Di Natale si sveglia e scopre che il trasporto pubblico da Cosenza a Praia, su gomma o su rotaia, è una indecenza e decide di mobilitare la piazza che, giustamente, è incazzata di suo.
Ma Di Natale non fa parte di un comitato di studenti o di viaggiatori pendolari che sono costretti a svegliarsi all’alba per arrivare a destinazione in tempo utile.
Di Natale è uomo di palazzo, ovvero delle istituzioni, e dalla postazione della Provincia avrebbe dovuto avere chiara la situazione da parecchio tempo.
Il presidente di un consiglio comunale non si mette ad aizzare la piazza senza prima aver chiesto un incontro, per via istituzionale, alla Procura che indaga e a Trenitalia che nicchia.
Il problema preesisteva, ora si è aggravato.

La Procura di Paola fa sapere di aver lavorato a ritmo serrato e le risultanze presentano una situazione fortemente compromessa.
Ora la palla passa a Trenitalia.
Se Di Natale, quindi, vuol farsi carico del problema – si fa per dire – lasci stare la piazza e faccia il suo dovere di uomo delle istituzioni.
Alla piazza ci si rivolge quando le istituzioni non rispondono e il dissequestro intervenuto toglie significato alla protesta.
Nulla è perduto.

E’ arrivata la primavera col primo sole che scalda. Fra la piazza inutile di Di Natale e il lungomare che magnifica la primavera non esitiamo a dire : ”Andiamo al mare”. Di Natale si faccia consigliare da Oliverio, annunci di incatenarsi da qualche parte e se, a differenza di Oliverio lo farà, avrà anche la nostra solidarietà.

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