L’intervista possibile al sindaco – Una buona notizia: il primo cittadino non si ricandiderà

“Non potevo esimermi dal sottopormi alla settima intervista di Paola Oggi dopo il comizio del mio primo anno”

D. Caro sindaco, ringraziandola per averci scelto all’indomani del comizio che celebrava il suo primo anno d’attività, vorremmo porre l’accento di questa intervista su un punto in particolare, la sua dichiarazione di stop alla vita politica dopo questo quinquennio. Successivamente, se vorrà, discuteremo anche del resto.

R. Sì, è vero, ho dichiarato in chiusura di comizio che non ho intenzione di continuare. E’ ovvio, lo dico dopo il primo anno della mia terza sindacatura, davanti a noi ne abbiamo ancora altri quattro, la mia franchezza, sempre dimostrata nei confronti di questa testata giornalistica, mi porta ad aggiungere “chissà”.

D. Non possiamo non chiederle a chi pensa, tra i suoi, che possa continuare sulla sua scia.

R. Dal comizio si evince, mi hanno detto, che io stia tirando la volata al presidente del consiglio visti gli elogi che non gli ho risparmiato. Non è l’unico.

D. La città conosce la particolare stima che ripone nei confronti del vice sindaco, è lui l’altro?

R. Io non l’ho detto ma avete centrato. E’ persona onesta e preparata, i cinque anni di esperienza amministrativa lo faranno crescere e probabilmente nel 2022 sarà pronto al governo della città.

D. E il suo presidente del consiglio? Come la prenderà? E’ vero che tenterà l’approdo alla Regione ma il paracadute  in caso d’insuccesso non potrà che essere il governo della città. E poi, ci lasci dire, l’ha definito “cavallo di razza”, non le sembra d’aver esagerato?

R. Ci sono ancora quattro anni davanti, cambieranno tante cose. Riguardo al “cavallo di razza”, glielo lasci credere.

D. Tralasciando l’argomento “successore”, tornando al recente comizio, ha dichiarato che questa terza sindacatura è una manna caduta dal cielo, è convinto che non è una sua vittoria ma una sconfitta degli antagonisti?

R. Ovviamente, se avessi le stesse energie di qualche decennio addietro avrei i numeri per continuare grazie al caos che c’è dall’altra parte, o è meglio definirlo “il nulla”?

D. In effetti la minoranza consiliare che ha governato è fin troppo silente, chi non siede al consiglio sembrerebbe evaporato. Probabilmente, nel chiuso delle loro stanze, si staranno organizzando. Lei ne è informato?

R. Meglio per loro se si stanno incontrando lontani da occhi e orecchie indiscrete, una cosa è certa, non potranno votarsi tra loro, avranno bisogno della cittadinanza e la cittadinanza, compresi coloro che li hanno sostenuti, se non coinvolti dal primo istante difficilmente si faranno ammaliare nuovamente. Ripeto, stando così le cose, il tappeto rosso è già steso per continuare con tranquillità nei prossimi quattro anni e, perchè no, anche per gli ulteriori cinque. Con me o senza di me.

D. Lei ha biasimato gli attacchi subiti sulla questione dell’affidamento di Parco Europa alla fidanzata di suo figlio. Converrà, però, che è stata l’unica a partecipare a un bando che prevedeva requisiti stringenti sopratutto in merito alle referenze bancarie e il padre è un family banker di “Banca Mediolanum”.

R. Il bando è legittimo e nessuno si deve permettere di fare insinuazioni sull’onestà mia e della mia famiglia.

D. Sindaco non si arrabbi, lo sa che noi siamo cattivelli, ma giusti. Ci sono centinaia di ragazzi a spasso a Paola che, probabilmente, avrebbero voluto partecipare al bando se solo avessero avuto le stesse chances. Lei capirà che se la gente adombra favoritismi non possiamo dare loro torto.

R. La gara è legittima e l’assegnazione pure e, ribadisco, non accetto lezioni di legalità e onestà da nessuno. È poi, che faccia ricorso chi non la pensa come me, che denunci. Lo faccia la politica di minoranza o il singolo cittadino, sulla stampa, nei bar e dietro una tastiera è troppo facile ma è anche da codardi.

D. Va bene, cambiamo argomento. Lei ha festeggiato in maniera non esattamente “politically correct” il rigetto del ricorso delle minoranze. Però non ha spiegato ai cittadini che ha vinto solo perché ha pagato il suo debito che fino a quel momento non aveva onorato. Vuole cogliere l’occasione per giustificarsi?

R. Io non mi devo giustificare di nulla. Avevo anche dei crediti e quindi aspettavo di riscuoterli. Certo, ho pagato perché ero consapevole che altrimenti avrei rischiato la decadenza.

D. Ha timore che possano proporre appello?

R. Certo, perché l’interpretazione delle norme che darebbe la Corte di Appello di Catanzaro potrebbe dare ragione ai ricorrenti. Io mi sono salvato anche perché il Tribunale ha ritenuto che i 10 giorni per pagare decorressero dalla notifica del ricorso, ma sono consapevole che la norma che invece li fa decorrere dalla celebrazione del primo consiglio comunale è altrettanto apprezzabile giuridicamente. In questo caso ho già pronta la valigia.

D. Sindaco, ora sta parlando l’avvocato a giudicare dal suo linguaggio giuridico?

R. Anche se non ho mai esercitato perché campo di politica da sempre, non vuol dire che qualcosa non l’abbia studiata anche io.

D. Quanto agli interventi degli altri assessori, che mi dice di Mantuano e De Cesare?

R. Potrebbe farmi un’altra domanda?

D. Lei sa che non si risponde ad una domanda con un’altra domanda, Sindaco? Comunque, visto che siamo già stati abbastanza cattivi sorvoliamo e le poniamo un ultimo interrogativo. Qual è stata l’utilità di allargare i marciapiedi sul lungomare coprendo di cemento parte della pista ciclabile e della costosa resina spalmata per tutelare i fruitori del percorso dalle vibrazioni prodotte nell’impatto con il suolo?

R. Scusi non ho capito bene cosa ha detto…

D. Nulla, Sindaco, alla prossima, magari venga accompagnato da uno dei suoi consulenti tecnici, assessore o dirigente che sia.

 

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