l'intervista possibile quarta PARTE

L’intervista “possibile” al sindaco è ormai un appuntamento fisso

L’intervista che vorrebbe rilasciare ma che farebbe saltare i soliti equilibri.

D. E’ passato un mese dall’ultima intervista che gentilmente ha rilasciato a Pola Oggi. Ci siamo lasciti con un suo auspicio, la decadenza a seguito della sentenza che tutti aspettavano ma che è stata rimandata. La pensa ancora così?

R. Continua a essere un periodo difficile da affrontare, sono solo all’inizio del mandato ma, come le ho anticipato la volta scorsa, la soluzione ottimale, per la mia città e per me e i miei compagni d’avventura politica sarebbe la decadenza. Ne sono sempre più convinto. Mi libererei di qualche personaggio scomodo, mi rimboccherei le maniche e costruirei una nuova e più competente squadra di governo senza avvalermi di incompetenti che oggi fungono solo da zavorra alla macchina comunale. Non rinnego nulla di ciò che ho fatto ma anelo a fare, a fare meglio, a fare di più.

D. A fare? L’ultima volta che ci siamo incontrati ha dichiarato di non aver ancora rispettato gli impegni assunti in campagna elettorale. Lo conferma anche oggi, eppure sono passati dieci mesi.

R. Le confesso che una delle prime cose che chiedo quando giornalmente arrivo il Comune è “cosa ha scritto Paola Oggi?” Lo reputo l’unico mezzo che mi permette un rapporto diretto e franco con la cittadinanza, senza i filtri di puerili e asserviti intellettualoidi che ho dovuto accontentare. E’ vero, siete pungenti ma veri, senza giri di parole raccontate quello che conoscete e devo dire che, fortunatamente conoscete poco.
E’ vero, abbiamo fatto poco, è come se andassimo a tre cilindri. La città scalpita, sento il fiato sul collo. Non è facile, non è facile fare perchè sono solo e con pochi altri. Tutto il resto è un bussare e apparire, è un fare per interessi propri e non per la città.

D. Le ultime politiche non sono andate bene per la sua compagine.

R. Mi aspettavo tradimenti ma non avrei mai potuto immaginare che uno o più dei miei consiglieri votassero centro destra. Che un mio assessore votasse e facesse votare per la Lega di Salvini. Questo è stato un affronto che ho già regolato con i diretti interessati nelle private stanze. Stiamo parlando di pochi voti, questo valgono, ma sono pur sempre voti tolti a me e dati ad altri, quindi valgono doppio. In realtà, non è che mi sia impegnato più di tanto per il candidato, nonostante mi abbia fatto lavorare per molti anni quando non ero nessuno. E questo mi fa sentire un po’ male. Solo un po’ però.

D. Come pensa di arginare questa deriva?

R. Ribadisco che mi aspetto l’aiuto della sentenza, se questo non avverrà non attenderò la metà mandato per fare il rimpasto, l’attuerò subito, entro la fine dell’anno probabilmente.

D. Quali sono i rami secchi che intende tagliare?

R. Il primo a cui intendo revocare l’incarico è un assessore che ha fatto diventare il suo ufficio un bivacco per i suoi manipoli. E’ troppo autonomo e non persegue l’interesse della comunità ma quello dei suoi clientes. E poi è troppo influenzato da un manovratore occulto che gli fa fare tutto quello che vuole. Io questi li ho imbarcati pur di vincere, ma me ne sono pentito amaramente. Poi, devo accontentare i consiglieri più fedeli che ho trascurato molto all’inizio e sono giustamente inferociti.

D. Intravede qualcun altro che potrebbe rimuovere?

R. No.

D. Sicuro Sindaco?

R. Qualcuno ci sarebbe, una persona onesta e per bene, ma l’ho sfruttato per ripulire la mia immagine e conferire un aspetto apparentemente più candido alla mia amministrazione, per cui sarebbe solo parzialmente vantaggioso. Lui crede che io lo abbia nominato perché confido nelle sue grandi capacità. In realtà, le confesso che si sta muovendo come un elefante in una cristalleria. E’ un pesce fuor d’acqua. Sta diventando scomodo anche perché si dedica davvero ai problemi. Insomma, è un po’ ingombrante e io non amo attorniarmi di persone ingombranti.

D. La ringrazio per questa sua disponibilità e mi scuso se dobbiamo chiudere qui l’intervista, se ne sarà certamente accorto, c’è fermento in città. In attesa del 13 aprile, giorno della sentenza che decreterà la vostra permanenza o nuove elezioni, c’è chi sta unendo le forze per partire d’anticipo e proporre un’alternativa alla sua amministrazione. Devo quindi spostare le mie attenzioni all’ennesima riunione di questo raggruppamento politico eterogeneo ma, a oggi, compatto sullo scopo.

R. Sì, ne ero al corrente. E’ un’accozzaglia quella che mi sta raccontando. Si sono sopportati per cinque anni ma i fendenti che si sono dati ancora bruciano a molti. Attendiamo questa data, saluti

Ringraziamo i lettori per L'enorme attenzione che stanno dedicando aLLe puntate
di questa intervista con il Sindaco. Un'intervista che vorremmo davvero fare
e delle risposte che vorremmo davvero ricevere. Alla prossima puntata...

 

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