Nella città di Paola “Todos Caballeros”

Bisogna portare pazienza, soprattutto in politica e, quindi, la mattina oltre a leggere le posizioni dei soggetti politici non bisogna trascurare chi fa politica per conto terzi vestendo i panni di chi fa informazione.
Non esistono infatti dichiarazioni o documenti politici dei tanti che, a detta del cronista de “Il Quotidiano del Sud”, stanno “saltando il fosso” per passare armi e bagagli al servizio di chi ha vinto l’ultima competizione elettorale. Il fenomeno in sé, se confermato dagli interessati, non sarebbe nuovo e non farebbe nemmeno scalpore.

Nella storia è ricorrente il passaggio degli sconfitti dalla parte del vincitore che, accogliendoli, li riconosce e li gratifica. ”Todos Caballeros” era la sintesi di questo passaggio da sconfitti alla corte del vincitore. Il problema è come fa un comune cittadino a distinguere i fatti dalle opinioni, come vorrebbe un principio ineludibile dell’informazione fatta professionalmente.

Perché, a leggere la cronaca cittadina sul solito Quotidiano, si apprende che l’opposizione in consiglio comunale “è morbida”, che altri coraggiosamente “stanno saltando il fosso” e altri ancora non si scoprono perché “hanno timore”.
Ce n’è abbastanza per chiedere al sindaco in carica se queste confidenze le ha fatte lui al cronista della cronaca cittadina o sono pura invenzione del medesimo. Di solito, quando giornalisticamente ci si avventura in interpretazioni che non hanno conferme nei fatti, si ricorre ai “retroscena”, in modo che il lettore sia avvisato che si tratta di interpretazioni e non di fatti riscontrati e riscontrabili.
Legittimo chiedersi che fine ha fatto “il gruppo dell’ex-maggioranza di centrodestra” che, se ne ha voglia, può rispondere direttamente mentre non si comprende perché sia “famigerata”( di quali turpi azioni è responsabile?) la sua contrapposizione al centrosinistra.
Poco ci manca che venga considerata un reato.

Così vanno le cose a Paola mentre i protagonisti della vita politica tacciono e giustamente, allora, il vuoto lo copre il cronista de “Il Quotidiano del Sud” che si mette a fare la pagella di chi è coerente e di chi non lo è.
Se qualcuno ci indica un giornale, quale che sia, che non sia di partito, che si mette a dare giudizi di coerenza politica, gliene saremo infinitamente grati.
Ma a Paola – e non da oggi – le cose vanno così e non resta che prenderne atto. Rimane la difficoltà di capire talune inquietanti espressioni come quella “tanti altri hanno preferito non esporsi per timore”.
Timore di chi? Chi li minaccia? E’ a rischio la tenuta democratica della Città? Siamo in presenza di una notizia criminis? Si deve muovere la Procura? E che dire di quegli altri “messi in sonno” per strategia politica, senza spiegare da quale esoterico frasario si prende in prestito l’espressione e che cosa voglia significare?
Poi vengono , bontà de “il Quotidiano del Sud”, gli attestati di coerenza mentre si lancia l’allarme sui “leoni da tastiera finiti nel nulla”.
A ben vedere siamo in presenza – questa la lettura di PaolaOggi – di un attacco gratuito alla passata amministrazione e a chi, ai vari livelli, l’ha rappresentata.
Poi c’è un passaggio, fra leoni spariti e leoni dormienti, che riguarda “I Perfetti”, assurti a formazione politica da combattimento, per aver avuto l’ardire di dare vita a una testata on-line che si propone di esprimere opinioni senza offendere e manipolare i fatti.

Lasciando da parte gli addebiti da ballatoio circa i ruoli ricoperti dal “direttore politico” nella passata amministrazione targata Ferrari, che nessuno nega né rinnega, l’ aspetto che ci preme mettere in chiaro è che nessuno intende esercitare abusivamente la professione giornalistica, molto delicata, che discende da una apposita legge ma si intende, invece, esercitare il diritto di libertà di pensiero e di opinione garantito dalla Costituzione anche se a qualcuno comincia a dispiacere.

Abbiamo già spiegato che “PaolaOggi” è lo strumento attraverso il quale un collettivo di intellettuali e professionisti partecipa alla vita politica della Città lavorando per il cambiamento, l’allargamento democratico della partecipazione, la cultura di governo in contrapposizione alle faide elettorali.
L’ambizione è la valorizzazione delle intelligenze, delle competenze e delle potenzialità che la comunità paolana esprime, soprattutto fra i giovani. Non solo, quindi, uno strumento di comunicazione e di informazione.
Lavoriamo a un ricambio di classe dirigente e quando sarà il momento delle scelte e delle responsabilità, se necessario, non ci tireremo indietro.
Politicamente non siamo figli di nessuno né di un dio minore.
Intanto “miriamo alla testa”, nel senso che intendiamo parlare alla testa e non alla pancia delle persone.
Ci tocca, per questa scelta, scontrarci con certo giornalismo provinciale e feudale, in quanto politicamente schierato, che non ha mai avuto contraddittorio e ne paghiamo il prezzo, a quanto è dato leggere.
Per quanto ci riguarda, quindi, nessuna risposta ad allusioni e malizie da bar dello sport. Meno che mai intendiamo rispondere a considerazioni da retrobottega della politica, anche perché, se eravamo “leoni”, non ci abbiamo rinunciato e di dormire o “andare in sonno” non se ne parla proprio.
Meglio essere chiari.

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