Pavone/Marra: due pesi e due misure da parte di Perrotta … e Di Natale

Mentre la città attende il risveglio di un’amministrazione che da più di 100 giorni ha fatto poco, pochissimo,

L’ASSORDANTE SILENZIO DEI PRIMI 100 GIORNI

alacre è stato invece il lavoro all’interno degli uffici comunali.

Considerando che Roberto Perrotta è sulla breccia paolana da oltre un ventennio (1993), gli uffici del S. Agostino è come se fossero stati creati a sua immagine e somiglianza. Ne è stata prova inconfutabile l’attesa di alcuni dipendenti, durante il quinquennio Ferrari, che tornasse il loro “prediletto”.

E’ tornato, se ne sono accorti i suoi dipendenti, meno gli altri cittadini. Sembrerebbe essere tornato, però, consapevole di non essere in buona compagnia, sono poche infatti le persone fidate intorno a lui.

Tra gli spostamenti interni, che coinvolgono nuovi e vecchi capi settore, vi è il caso Pavone che il sindaco Perrotta ingoia con difficoltà da quel 26 giugno scorso.

IL CASO PAVONE
Oggetto di campagna elettorale sui media locali e nei comizi dei perrottiani, l’ing. Pavone, entrato di diritto come dipendente in forze del Comune di Paola, non ha mai nascosto la sua appartenenza politica (palesemente contraria all’attuale amministrazione). Le attenzioni del sindaco e in special modo di alcuni elementi della sua squadra, sono quindi state dedicate, nei primi mesi di mandato, al (non) ruolo da affidare a Pavone visto che non è possibile licenziarlo (in quanto vincitore di concorso pubblico).
Tra le “giustificazioni” esternate per ridimensionare l’attività dell’ingegnere, le sue pendenze processuali sbattute sulla stampa a giorni alterni.
E’ in corso, infatti, un processo che vede l’ing. Pavone e altri, tra le parti in causa. Da precisare che il processo che si sta celebrando non inficia assolutamente il suo ruolo all’interno dell’ente. Per tale motivo, il sindaco lo ha spogliato dall’incarico di dirigente dell’Ufficio Tecnico, affidando il più importante comparto del Comune a un giovanissimo e “inesperto” ingegnere neoassunto. Il trasferimento dell’ing. Pavone non solo è stato di settore (Patrimonio) ma di stabile. Il suo ufficio è infatti da qualche giorno al secondo piano del Sant’Agostino.
Il cuore pulsante di ogni Comune, l’Ufficio Tecnico, è quindi privo di tecnici competenti in materia di Urbanistica e Lavori Pubblici.

IL CASO MARRA
C’è però un altro caso che la politica cerca di minimizzare. La dottoressa Marra, a processo, rinviata a giudizio dalla Procura della Repubblica di Paola per reati contro la pubblica amministrazione, non solo è stata promossa dal sindaco Perrotta a dirigente dell’ufficio contratti (poi rimossa) e a capo della propria segreteria, ma risulterebbe intoccabile visto che, essendo in quota Di Natale, non può essere rimossa da tale ruolo.
La maggioranza si trova quindi ad affrontare i casi di due dipendenti con due pesi e due misure. Misure diametralmente diverse però: la signora Marra è accusata di reati che sarebbero stati commessi nell’esercizio delle funzioni svolte all’interno al Comune di Paola; mentre l’accusa formulata nei confronti dell’ing. Pavone è di tutt’altro tenore e non coinvolge l’ente nel quale svolge il suo ruolo.

IL RUOLO DI DI NATALE
E’ risaputo che dietro la candidatura di Perrotta c’è il passo indietro (l’ennesimo) di Graziano Di Natale che in cambio avrebbe ottenuto la garanzia di un sostegno qualora il PD decidesse di candidarlo per le prossime Politiche.
Perrotta deve quindi ingoiare il rospo dei capricci del “giovane” politico che non può perdere adepti. Ecco che l’ex dirigente dell’ufficio contratti non può essere “toccata”, i voti, oggi, si sa, si contano con il lumicino e a Di Natale necessiterebbero in quantità.

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