Terron Pride

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Prima o poi bisognerà proclamare la giornata dell’orgoglio terrone.
Da alcuni anni a questa parte, grazie sopratutto alla cassa di risonanza prodotta dalla pubblicazione del libro di Pino Aprile (Terroni), si sta assistendo in maniera sempre più evidente ad un risveglio delle coscienze delle genti meridionali sulla genesi dello Stato Italiano. E sulle ingiustizie e le atrocità che furono commesse in nome dell’unificazione.
Il fenomeno per molti versi non è assimilabile a quello che favorì la nascita della Lega Lombarda, poiché questa nacque a causa del malcontento del nord nei confronti della politica romana.

Le radici di questo nuovo fenomeno di “leghismo” meridionale, invece, poggiano su due domande fondamentali: il sud stava meglio con i Borbone?
Il processo di unificazione ci ha privato di risorse economiche ed industriali in favore del nord?
La risposta a questi interrogativi non è semplice, e sopratutto non può prescindere da un’analisi storica seria e approfondita. Oggi invece la vulgata dominante si regge su qualche slogan del tipo: le casse dello Stato Borbonico erano ricche; le Reali Ferriere e Officine Borboniche di Mongiana in Calabria furono smantellate e chiuse per spostare tutto al nord, etc..

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Non v’è dubbio che alcuni dati storici acclarati indichino una situazione certamente più florida dello Stato Borbonico rispetto a quello Piemontese (il debito pubblico del Regno delle due Sicilie era un terzo di quello Sabaudo), ma non sapremo mai quale sarebbe stato il destino del meridione senza l’Italia unita.
Altra verità inconfutabile è che i piemontesi commisero numerose atrocità nei confronti delle popolazioni meridionali, usando metodi medievali e vere e proprie pulizie etniche per garantirsi il controllo del territorio. Il termine “briganti”, usato per definire in maniera infamante e criminale quelli che non erano altro se non (in realtà non tutti) dei patrioti che resistevano legittimamente all’invasione straniera delle proprie terre.

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Staremo a vedere innanzitutto se questa rinascita dell’orgoglio meridionale si tramuterà in un progetto politico e culturale unico o rimarrà un insieme di pensieri isolati.

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