FRANA OSPEDALE

Le balle sfogate sui social … e nei comizi – La frana di Paola

L’approfondimento della rubrica “Le balle sfogate sui social – Paola“, continua, dopo la prima puntata, sulla frana della collina dell’ospedale di Paola, alla luce del veemente intervento del consigliere Falbo nel Consiglio Comunale di venerdì 24 novembre. Il consigliere e il suo gruppo politico, hanno presentato un’interrogazione il 17 ottobre, sul tema, alla quale non ha ottenuto risposta dopo i 30 giorni consentiti dal regolamento consiliare.

Quel passaggio “dalle parole ai fatti” così caro al sindaco di Paola, risulta troppo, estremamente lento.

Di seguito alcune lamentele sul tema carpite sui social.

  • Iniziate i lavori della frana ci sono 2 milioni di euro che vi sono stati lasciati dalla vecchia amministrazione, tra poco inizia il diluvio e il rischio frana aumenta … Sentivo dire che se ci fosse stato Perrotta la strada sotto la frana la avrebbe aperta in due giorni ma siamo quasi a 150 giorni e ho visto solo ciambotte … Ma loro non erano quelli che in due giorni aprivano la strada sotto la frana anche soltanto a senso unico. Sono passati 100 giorni e non è cambiato nulla solo prese in giro da campagna elettorale.

    Ma ditemi una cosa, la strada di Sottopromintesta a che punto è, non si incomincia, aspettando il 2100 forse? Forse è il caso di fare o organizzare una manifestazione che abbraccia Rione Sottopromintesta, Pantani, Colonne e Parco Mediterraneo. Alla svelta e non dormiamo prego….

Che sia stata una promessa elettorale non v’è dubbio. Più volte il candidato e ora sindaco Perrotta ha promesso di riaprire la strada interessata dalla frana sotto la collina dell’ospedale, durante i comizi, ma Perrotta non è un tecnico e una squadra che gioca per vincere le elezioni dovrebbe prevedere anche la presenza di tecnici qualificati che siano in grado di consigliare il frontman di turno. Probabilmente nessun consiglio tecnico è stato dispensato, solo politico: promessa affabulatrice che dopo più di 4 mesi di governo non si è avverata. Ovviamente.

Il risanamento della collina non è cosa Comunale. È di competenza regionale, dell’Ufficio del Commissario Delegato per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico per la Regione Calabria.

La boutade dell’apertura della strada avrà fruttato i voti calcolati ma le bugie hanno gambe corte, si suol dire.

L’ufficio del Commissario ha il compito di bandire la gara d’appalto e potrebbe farlo a breve,  fatta salva la cronica lentezza che contraddistingue tale ufficio da quando si è insediato, urgerebbe sollecitazione da parte della politica comunale. La storia insegna che le tempistiche non sono quelle scritte da marchette giornalistiche (“tra qualche settimana, forse entro Natale”), purtroppo, vedremo.

Il Commissario ha poteri speciali (altrimenti sarebbe un normale ufficio regionale) che in Calabria, rispetto ad altre Regioni, non vengono attuati. Puglia e Campania sono, al contrario, attivissime su questo fronte. Si legga la Carta dei Servizi dell’Ufficio del Commissario, esordisce così:

Di “sollecito espletamento” neanche l’ombra.

È vero, le lamentele di chi scrive sui social in parte centrano l’obiettivo, ma non il responsabile.
Due milioni di euro inviati dal Ministero, sono in attesa delle lungaggini burocratiche riconosciute all’ufficio preposto della Regione, per risolvere il dissesto idrogeologico che grava sulla collina dell’ospedale di Paola.

Che colpe hanno Perrotta & co?
Oltre ad avere ingannato i cittadini promettendo l’apertura della strada che non avrebbero potuto aprire (“con le ruspe”), hanno la colpa di rimanere inermi. Perché se è vero che è l’ente Regione a dormire, è anche vero che un Comune dovrebbe bussare continuamente alle porte di Germaneto, solitamente con l’assessore al ramo che oggi è Emilio Mantuano che si è limitato esclusivamente a presenziare passivamente (in quanto non necessario nell’espletamento dell’iter) a incontri sul caso.

La Regione di Oliverio dovrebbe essere “amica” dell’attuale amministrazione: Di Natale fa parte dello stesso partito del Presidente per esempio, ma le tempistiche sono state quelle che sono state, almeno per l’approvazione del progetto esecutivo. Staremo a contare i giorni per l’espletamento della gara d’appalto e per l’inizio effettivo dei lavori.

Quindi, bando alle chiacchiere da bar.
Il Comune non avrebbe mai potuto mantenere la promessa: riaprire la strada con le ruspe non è fattibile burocraticamente, non lo è praticamente in quanto il fronte della collina è instabile, se ne accorgerebbe anche un bambino.

P.S.: un’altra promessa non potrà mantenere l’attuale amministrazione, quella di far lavorare solo imprese di Paola per questo appalto (anche questa, tra le altre, ha condito la campagna elettorale). La legge non lo permette, loro lo sanno (si spera) ma pensano che i cittadini siano ignari.

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